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La schiuma dei giorni di Boris Vian

"Ma lei che cosa fa nella vita?" domandó il professore. "Imparo delle cose" disse Colin. "E amo Chloé".

"Il più straziante dei romanzi d'amore", così ne parlava Raimond Queneau. L'écume des jours, in italiano ''La schiuma dei giorni'' fu una strepitosa novità quando usci per l'editore Gallimard nel 1947 e ancora oggi ha mantenuto intatti i suoi caratteri di originalità stilistica grazie ad una prosa immaginifica e surreale.



Da ogni pagina sgocciola l'universo del fantastico e  del meraviglioso di Vian, che oltre a scrittore fu ingegnere, poeta, musicista e cantautore. Immaginatevi un quadro di Dalí trasposto in parole e non vi sarà difficile accettare che i topi siano animali domestici da compagnia, che le anguille escano dalle tubature dei lavandini, che i marciapiedi possano sprofondare in base all'umore della persona che li calpesta, che i pianoforti possano preparare deliziosi cocktail e che la donna amata sia affetta dalla crescita inesorabile di una ninfea all'interno del suo polmone destro.


Questo romanzo canta un inno alla soggettività e al potere della nostra percezione di cambiare la realtà che ci circonda. Un'immagine potente, tra le tante, ritrae il rimpicciolirsi degli spazi domestici insieme alla perdita della persona amata: quando l'amore se ne va pure le pareti si restringono e la casa sembra un cunicolo, una prigione, un luogo ostile e buio.

La schiuma dei giorni é quello che resta quando la cresta dell'onda si frange, é quello che resta della vita quando l'entusiasmo e la vitalità vengono a mancare: la realtà appare come l'involucro morto della gioia passata.


Eppure l'amore, come ci racconta Pennac nella postfazione, é l'affetto che si contrappone a tutte le costrizioni del sociale, alla malattia e alla morte e se anche non può salvare le persone dal loro destino, salva la loro esistenza nel momento in cui esistono. Per questa ragione l'amore vale sempre la pena di essere vissuto, senza remore e senza risparmio.


Bello anche il film Mood Indigo di Michel Gondry (il regista de Se mi lasci ti cancello) ispirato al libro, con una dolcissima Audrey Tatou nei panni di Chloé.



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